giovedì 12 giugno 2008

BARREA

Sono arrivato a Barrea, aL Campng La Genziana, Pasetta quando mi ha visto si è rivolto a me in lingua inglese credendomi uno straniero, poi ha abbassato lo sguardo, ha letto GUYA TREKKING e.... mi ha abbracciato.
Sono e mi sento veramente a casa, fra gente semplice e amorevole, il figlio di Pasetta, Marco, è fornito di tutto ciò che mi serve, dalla linea ADSL al carica batterie, sua mamma mi sta cucendo sul berretto uno sponsor che merita... come tutti del resto.
Allora vi devo parlare di Barrea, è una cittadina affacciata sull'omonimo lago, completamente in pietra, un continuo saliscendi con archivolti, portali, cortili e terrazzamenti antichi e splendidamente conservati. Nella via Roma, diversi locali commerciali richiamano il passeggio che puntualmente il pomeriggio anima la cittadina.
Fino a domenica starò qui all'ingrasso ed al riposo

A TRES MESES,,,

HOY A TRES MESES DE TU PARTIDA
TE EXTRAÑO.
TRES MESES QUE TE FUISTE,
PERO SE QUE ESTAS EN MI,
SOLO PIDO QUE ESTÉS EN LOS
EN LOS REINOS DEL COMIENZO
DE LA VIDA ETERNA AL LADO DEL
BUEN DIOS.
M@R,,,

La luna nel pozzo


Si è fatta notte, vedo il cielo, rotondo, quanto buio, un rumore! Solo il gracchiare, di una rana, niente di grave, fa freddo, là in alto le stelle, sono belle, per fortuna ci sono, loro! C’è troppo silenzio, qui, che male! La gamba… toh, una stella scadente! Un desiderio? Vorrei non aver, paura, s’è affacciata la luna, figo...

O graziosa luna, io mi rammento
che, or volge l'anno, sovra questo colle
io venia pien d'angoscia a rimirarti:
e tu pendevi allor su quella selva
siccome or fai, che tutta la rischiari.


la sua luce…arriva quasi a toccarmi, la mano, se mi sforzo un po’… uff, riesco a sfiorarla, la luna, mi viene da piangere...

Ma nebuloso e tremulo dal pianto
che mi sorgea sul ciglio, alle mie luci
il tuo volto apparia, che travagliosa
era mia vita: ed è, né cangia stile,


non posso… ho il torace compresso, vorrei urlare… urlooo! Niente, non ho più…voce, luna dimmi qualcosa, siamo solo tu, ed io, come si sta lassù?...

o mia diletta luna. E pur mi giova
la ricordanza, e il noverar l'etate
del mio dolore.


io qui, non bene… oggi, meglio ieri…direi, le braccia… non le sento più, ma guarda che cavolo…! Luna mia, meno male, che posso vedere, almeno te… ahia! Ancora non ci credo…è assurdo, adesso ho molto, freddo… che luce che fai, sembri racchiusa in un quadro, sì…un bel quadro, il mio respiro, che strano… faccio fatica, oddio luna! Cosa sta succedendo?...

Oh come grato occorre
nel tempo giovanil, quando ancor lungo
la speme e breve ha la memoria il corso,
il rimembrar delle passate cose,
ancor che triste, e che l'affanno duri!


ho paura…mamma…non ti arrabbiare…non scappo più…mi ritroveranno…non voglio fare la fine…del topo, mai! Aiutami tu, amica mia…illumina questo buco…questa campagna…di merda! Ho l’affanno, voglio…uscire…i miei giocattoli… non ce la faccio…lassù c’è la mia…bicicletta!

Un ringraziamento particolare a Giacomo Leopardi