sabato 8 dicembre 2007

La sera


Dolcemente cala la sera
nel suo delicato abbraccio
ogni pena si spegne
Nel buio della notte
sempre c'è un pensiero che vola.
Nel buio tutto si riassume
tutto tace
e ogni anima riposa.
Nel buio della notte
la mente addolcisce i suoi pensieri
che corrono veloci
scavalcando ogni tempo.
Nel buio del silenzio
ugnuno si veste di bellezza
Nel buio ogni
mente tace
perchè in pace
e quando il sonno
rapisce la mente
tutto si porta via
per riportarci poi il giorno.
Ma io fiduciosa aspetterò
di nuovo il buio
per tuffarmi nella sua fantasia
dove ad occhi chiusi
e senza giochi d'ombra
tutti i miei sogni
prendono luce
rosy.

Buonanotte Daniela.

venerdì 7 dicembre 2007

Permesso!




Permesso!! Sono rosy sembra tutto a posto

A ripensarci bene!


venerdì 7 dicembre 2007

Il post di my, mi ha dato l'idea o per meglio dire mi ha fatto riflettere su tutto quello che dicono gli esperti ESSERE genitori è il ruolo più difficile.Un genitore, è una persona, e come tutti ha i suoi limiti umani. Sono diventata mamma nel famoso 68, quando per l'evoluzione del momento anche i codici della famiglia finirono nel mirino di gente che "capisce"I genitori, è maggiormente la mamma, veniva bersagliata continuamenteda consigli, fu anche il momento che si vendevano tanti libritipo...sono nato! Vuoi essere una mamma perfetta??Insomma il ruolo del genitore cominciava a cambiare, la TV non faceva che dare consigli, i dotti, pare che sapessero tutto! IO, tipica ragazza del 68 non mi perdevo nulla e mettevo tutto praticaa distanza di anni devo ammettere che tante teorie dellìepoca erano sbagliate.L 'età mi ha insegnato che i genitori mai devono essere amici dei figli..mi spiego meglio..Il bambino deve crescere con tante sicurezze, la più importante, è sapere che il genitore c'è,e c'è in qualunque momento,per qualunque cosa,ma non come amico, NO!Il genitore deve essere per il figlio un punto forte di riferimento, importante!Ma si deve anche saper dire al figlio "fammi pensare bene, a quello che mi chiedi, anzi, pensiamolo insieme", cosi oltre che, ad aiutarlo lo si responsabiliza, cosa questa molto importante, sopratutto per lui.Perchè i genitori non vivono sempre. Aiutarli a diventare forti e responsabili di ogni loro azione è il primo dovere di un genitore, oltre che amarlo. Figlia del 68, mamma a vent'anni decisi di essere l'amica dei miei figli, oggi, non so quanto tutto questo sia valso...lo dico sinceramente. Anche perchè non è vero. Si capisce quando attraverso gli amici, scopri cose che un figlio raramente dice a un genitore, e si rimane delusi, una delusione che il figlio non saprà mai. Tanti ruoli della famiglia nel 68, furono buttati via come vecchi stracci quello, che più mi ritorna alla mente non so spiegarmi il perchè, e uno in particolare. Sempre loro i dotti, dicevano, che quando si sta a tavola i primi ad essere serviti dovevano essere i bambini.Cosa che adottai immediatamente e dunque, iniziai a servire dal più piccolo al più grande,solo che, il più grande era il capofamiglia. A distanza di anni trovo questa cosa non solo sciocca,ma anche poco educativa. Il bambino ha bisogno di codici veri e sopratutto giusti.La gerarchia, in famiglia deve esistere! Una gerarchia, che sia sana, è giusta.La famiglia è un piccolo stato, e come ogni stato ha bisogno di buone regole per andare avanti.Inoltre, il bambino deve capire, che il ruolo del capofamiglia è un ruolo importante, che va rispettato! n modo che, capisca bene, che prima di lui viene il papà, non fosse altro, che per l'età.A proposito dell'età forse sfioravo gli otto anni.Mia nonna materna, mi chiamò mi scutrò come se non mi avesse mai vista..... quanti hai? mi chiese... La sua mi sembrò una domanda stupida...comunque dissi la mia età. Pienserosa mi fa.. allora sei abbastanza grande per farmi un servizio.Mi mandò dal suo salumiere per comprare quattro cose, ricordo che volevo scrivermele, ma lei, mi fa... non ti vergogni, son quattro cose. Con i soldi stretti in mano, corsi dal salumiere, tutto il percorso lo feci elencando mentalmente la roba da comprare, non volevo fare brutta figura con la nonna, lei, mi stava dando una fiducia che io non volevo perdere e la dovevo meritare.Riusci a fare tutto bene, la nonna al mio ritorno non mi disse nulla mi aspettavo da lei un bel brava! Quando le chiesi...nonna, non mi dici nulla? Mi guardò sorpresa e mi fa...Non hai fatto nulla di eccezionale, hai l'età giusta per fare queste piccole commissioni.Oggi, ripensando a questo particolare, traggo delle conclusioni. Nonna, tu mi avevi insegnato una grande cosa...che stavo iniziando a salire i famosi gradini della scala gerarchica famigliare.Altri gradini sarebbero venuti, ma sapevo, che li dovevo conquistare. Dovevo dimostrare di essere all'altezza della situazione. Oggi, abbiamo tolto ai ragazzi il piacere di questa grande conquista. Oggi i figli non si devono conquistare più nulla tutto viene dato gratis! Brava nonna, mi hai lasciato una bella lezione, una lezione, che il tempo e i dotti, purtroppo cara nonna,mi hanno rubato. Care Mamme, sappiate essere per i vostri figli un'ancora salda,dove loro possano trovare rifugio nei momenti di bisogno realee lasciate ad altri, il ruolo dell'amica. Ho scritto di getto..non voglio manco vedere se ho sbagliato! Tanto gli errori della vita non sono quelli ortografici... e qui chiudo!PS Adesso il primo piatto è di Angelo, poi Luca e poi io.Se ritornassi indietro, almeno questa piccola sciocchezzala eviterei!

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martedì 4 dicembre 2007

Un minuto di silenzio

Un minuto…per quella madre che si è gettata dal balcone, abbracciata ai suoi due figli.
Un minuto…per lei, le cui grida non hanno trovato ascolto.
Un minuto…per il figlio di tre anni che ha visto le tenebre e non le dimenticherà più.
Un minuto…per la bambina di sei anni, il cui corpo amputato continuerà a gridare per sempre.
Un minuto…per un padre-marito che vivrà un'esistenza piena di rimorsi.
Un minuto…per renderci conto che non si può far finta di niente, che non si può ignorare tutta questa sofferenza, perché pesa sul cuore come un macigno. Reagiamo, per favore, per non farci schiacciare dai problemi della vita, reagiamo con forza, aiutando anche chi non ce la fa.
Vi chiedo solo un minuto…per rendervi conto che basta un minuto…per uccidersi…un minuto di silenzio.