sabato 26 gennaio 2008

Al lavoro! "Figlio della Luna"



Eccomi qui con mia figlia piccola Virginia, al lavoro! Lei con i compiti e io con i miei Racconti. Non posso dire di avere una perfetta concentrazione così, ma oramai mi sono abituata, sono diventate fonte d'ispirazione! Escono fuori anche delle belle storie, apprezzate dalle riviste del web, come questa....

FIGLIO DELLA LUNA

Venivo da Milano e facevo l'attrice. Gli affitti non erano alla mia portata, approfittavo delle amicizie. Quella volta capitai in vicolo dei Serpenti. La sera che arrivai, mi accolse frettolosamente, mi fece vedere il letto e urlò che non c'era niente da mangiare. Sbatté la porta. Buttai la borsa sul letto e andai ad aprire il frigo. Due uova sode, una ciotolina di patate lesse, uno yogurt. Anche se avessi potuto, non mi sarei fatta deprimere ulteriormente. Decisi di andarmi a comprare una pizza. Nel vicolo notai subito sporcizia, siringhe, bottiglie e il cassonetto stracolmo. Le facce rovinate dall'indigenza, le donne, per lo più, puttane. Mi preoccupai dei miei ritorni a casa. Mi feci fare una pizza tonda. Il pizzaiolo mi raccontò del solito parente trasferito a Milano. Sì lo so, Milano si odia e basta. Presi la pizza e andai a mangiarmela a casa. Era poco illuminata, due finestre davano sul vicolo, mentre quelle della cucina, su un piccolo cortiletto interno. Dalla cucina assistetti alla scena. Lui la insultò, lei si difese piangendo, lui le tirò uno schiaffo, e lei gli sputò in faccia. "Puttana, questo non è mio figlio!". Lei aveva un neonato in braccio. Lui negava, accusava. "E' biondo, troia!". Lei si agitava, noncurante del bambino, lo avrebbe gettato dalla finestra. Lui approfittò e le affondò la lama di un coltello nella pancia. La pizza mi cadde per terra, altri vicini si affacciarono e cominciarono ad urlare: "Chiamate la polizia, un'ambulanza! Io, completamente nel pallone, frustrata, arrabbiata. La notte passò insonne, molta gente, macchine della polizia, ambulanza, interrogatori. La mattina dopo, scesi per andare a bere un caffé, ero molto stanca, la strada era tornata silenziosa. Guardai il cassonetto, svuotato, come il cuore di quel bambino.

4 commenti:

WILHEMINA QUEEN ha detto...

Debo confesar que me ha costado entender pero he estado buscando diccionarios y herramientas para poder leerte Daniela. Leerte y comprender.

Despuès de un largo rato, he entendido casi totalmente el post y me he quedado con el corazòn estrujado, chiquitito.

Un abrazo Daniela y gracias por compartir este sitio precioso con nosotros.

Verònica

damielarindi ha detto...

me costa pure a mi entender y comprender spaniol, yo debo estudiar mucho, con diccionarios!
Ma soy felis de hablar con vosotros! ciao Verònica

M@R ha detto...

HOLA,,,
ENTENDI QUE ESTAS HACIENDO LAS TAREAS CON TU HIJA,,, Y VOS A ESCRIBIR UNA HISTORIA,,,ES ALLA EN MILLAN EN UN CALLEJON DE HAMBRE Y PUTAS,,,?
BUENO PERO DIME QUIEN SE COMIO LA PIZZA?,,,
O NO ENTENDI NADA,,,
UN ABRAZO,,,

damielarindi ha detto...

Brava, ma la pizza è caduta a terra e non l'ha mangiata nessuno!grazie per l'impegno a capire. Baci Daniela