mercoledì 20 febbraio 2008

Così è, se vi pare


I vostri figli non sono i vostri figli.
Sono i figli e le figlie della brama che la Vita ha di sè.
Essi non provengono da voi, ma per tramite vostro.
E benchè stiano con voi non vi appartengono.
Potete dar loro il vostro amore ma non i vostri pensieri,
perchè essi hanno i propri pensieri.
Potete alloggiare i loro corpi, ma non le loro anime,
perchè le loro anime abitano nella casa del domani, che voi non potete visitare, neppure in sogno.
Potete sforzarvi di essere simili a loro, ma non cercate di renderli simili a voi.
Perchè la vita non procede a ritroso e non perde tempo con ieri.
Voi siete gli archi dai quali i vostri figli sono lanciati come frecce viventi.
Gibran


Piccola lezione che i miei genitori non hanno mai imparato, e credo che ormai non impareranno più.
Ecco perchè ho messo centinaia di chilometri fra me e loro.
Non perchè non li ami, o loro non amino me.
Perchè stare lontani dai propri genitori non è libertà di fare quello che ci pare senza controllo, ma fare quello che ci pare perchè così ci piace. Punto.

8 commenti:

Juliet ha detto...

con i miei genitori è un po' diverso...gliel'ho gridato in faccia più di una volta di non essere roba loro...di non essere roba. Ma li amo davvero tanto e metterei centinaia di km tra noi solo per necessità...e l'unico buon motivo che mi viene in mente per andare via è quella persona che abbiamo in comune e che amiamo entrambe in modo diverso...
i genitori ci provano sempre a farti fare quello che vogliono, sta a te impuntare i piedi e non smuoverti...a volte ci restano male...ma è il prezzo da pagare per non lasciarsi trattare da proprietà privata.

damielarindi ha detto...

saggissime parole, anche se già lette...ahi ahi. un bacio Daniela

damielarindi ha detto...

riferito a Gibran non a juliet! comunque benvengano le parole dei saggi-poeti-profeti. senza voler offendere nessuno. Il rapporto tra genitori e figli è una questione ancora aperta, di cui ognuno può dare testimonianza, ma la verità che sta in mezzo, nessuno ancora la conosce. Baci Daniela

damielarindi ha detto...

chissà se poi è vero che in qualche modo non siano proprietari?

Marlene ha detto...

mi è toccato riscrivere una cosa già scritta milioni di volte per poter esprimere un altro pensiero...non è stato errore ma "necessità" di scrittura.
sulla proprietà credo che noi ci lasciamo appartenere. lasciamo che qualcuno ci consideri proprietà, ma non per diritto, solo per volontà.

damielarindi ha detto...

direi per amore, sempre per amore. l'ottavo vizio capitale!

Unknown ha detto...

E' tutto vero, tutto giusto, perfetto!
Da figlio ho fatto le mie scelte, chiaramente opposte a quelle che avevano deciso i miei.. e sono stato bene e sto bene, ma la donna che ho scelto non era gradita, è stata accettata, ed ha "subito" i miei genitori fino alla loro morte.
Ora, da padre, la penso esattamente come i miei genitori, mio figlio si vede con una donna separata con figlio..... io e mia moglie non siamo tranquilli... risultato? Mio figlio lascerà la casa e andrà a vivere la sua vita, ci girerà le spalle.
Tutto questo è giusto e sacrosanto, lo scrivo e lo confermo... ma da padre vorrei mio figlio vicino a me, vorrei che mi chiedesse aiuto per poterlo aiutare, come sua mamma a non stirare più le sue camicie?
Da figlio sono stato un ribelle
Da padre sono un... padre

Marlene ha detto...

sai manfredi salemme, credo che dipenda dalla quantità di aspettive di cui carichiamo l'interazione con gli altri. tanto più ne rimaniamo delusi quanto più lontano da quello che ci aspettiamo da loro si verifica.
non succede solo nel rapporto genitori/figli, ma anche al lavoro, con gli amici. in particolare con i figli i genitori li vorrebbero come loro, o meglio di loro, qualsiasi sia il meglio nella loro testa, con la loro percezione. anche io credo di aver deluso i miei genitori, ma il dialogo non deve nascere dai figli. dici che4 aspeti che ti chieda aiuto, ma sei sicuro che quello che ha bisogno d'aiuto sia lui? perchè le cose che dici non le dici anche a lui? hai mai indagato veramente che cosa significa questo rapporto per lui? saresti capace di ascoltarlo senza pregiudizi? mi spiace: io parlo da figlia, e non credo di voler diventare genitore. almeno non per adesso.